I Will Come Back
I Will Come Back
Certificato di autenticità: originale dell'artista
Firma: firmato in originale
Edizione: unica
Anno: collezione 2023/24
SUPPORTO: tela
TECNICA: acrilico e pastelli a olio
DIMENSIONI: 130 cm x 200 cm
- Trustpilot: Eccellente
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Descrizione a cura del Gallerista
Descrizione a cura del Gallerista
Daniele Oldani reinterpreta “La Pietà” di Michelangelo. Lo stile di questa opera ricorda il concetto pittorico definito da Dubuffet: “Art Brut” o arte grezza. L’opera è una critica velata al sistema ecclesiastico e al mondo dell’arte contemporanea. Il logo “Supreme” è preceduto dalla scritta “The death of”. Oldani, dunque, utilizza il marchio statunitense per scrivere la frase “La morte del supremo”. Interessante rivisitazione della “Morte di Dio”, concetto nietzschiano. L’artista milanese utilizza il brand non soltanto per fini estetici. Oldani utilizza il marchio con intelligenza. Il saggio impiego del logo, è una critica indiretta ai suoi colleghi. Secondo il pittore lombardo, molti artisti contemporanei usano i loghi soltanto per fini estetici. In alto a sinistra della tela notiamo, l’acronimo in latino “Iesus Hominus Salvator” ( Gesù Salvatore degli uomini) e i tre chiodi simbolo della crocifissione. Interessante il monito “I will come back” sotto il corpo di Cristo, riferimento alla resurrezione. Il Redentore ha la testa a forma di teschio. La Madonna è raffigurata quasi come una “Calaca” messicana che tiene Cristo tra le sue braccia. Ha il mantello rosso e versa lacrime di sangue. Oldani mette in dubbio l’autenticità del presunto miracolo. Atto divino o espediente per attirare fedeli? È questa la domanda che il pittore vuole suscitare in noi. “I Will Come Back” è un’opera immensa, un resoconto della nostra contemporaneità, un conflitto tra filosofia e religione. La profonda riflessione che innesca la visione di questa opera, è sorprendente.
Daniele Oldani
Il carattere introverso di Daniele Oldani nasconde un mondo dissacrante dipinto con colori acrilici e pastelli a olio. Mente creativa, ha fatto dell'arte la sua ragione di vita. Inizia da giovane a riprodurre i disegni di Amedeo Modigliani. La sua precoce ammirazione per Modì, é un eloquente segno della sua sensibilitá artistica. Non solo Modì, ma anche Dubuffet e l"Art Brut", Jean-Michel Basquiat, Giorgio de Chirico, Mark Ryden, Ferndando Botero e l'arte sacra rinascimentale, hanno ispirato Oldani. Non bisogna inoltre dimenticare il suo passato da writer e i suoi studi presso la scuola del fumetto di Milano. Nella sua vita ha lavorato sia come illustratore per la Warner Bros che come tatuatore. Un percorso tortuoso ha portato Oldani ad affermarsi nella pittura, la sua vera vocazione. Il suo background, dunque, gli ha consentito di raggiungere una notevole capacità tecnica nel disegno. Oldani nel corso della propria ricerca artistica ha sperimentato tutte le tecniche pittoriche. Predilege il colore acrilico in quanto asciuga rapidamente. I pastelli a olio, invece, gli permettono di avere un segno più nervoso e istintivo. L'artista lombardo ha la piena consapevolezza della drammaticitá della nostra esistenza. Il suo dolore esistenziale viene incanalato e scaricato sulla tela con calcata raffinatezza.I dipinti dell'artista, classe 1979, esprimono un'elavata capacità comunicativa. L'artista lombardo affronta con amara ironia i temi sociali. Oldani, come un rapper, crea espressioni poetiche, ma sottoforma d'immagini, anche se spesso unisce alle immagini frasi scritte al contrario che caricano di ulteriore significato la sue opere. Lo studio, posto in un seminterrato del hinterland milanese, é una fucina che sforna opere d'arte dalla delicata irrequietezza. Che sia la serie sull'"Art Brut" o quella dei "SuperModì", o le sue "Pietà", il tocco di Oldani é inconfondibile.