ONLY TV CAN JUDGE ME

L'opera di Daniele Oldani, intitolata Only TV Can Judge Me, rappresenta una critica rivolta ai mass media, con un particolare accento sulla realtà televisiva italiana. La scelta del titolo è già indicativa: sottolinea il potere assoluto che la televisione esercita nella nostra società, in particolare sulle giovani generazioni, spesso affascinate dall’idea di entrare a far parte dell'industria dello spettacolo.
In questo contesto, Maria De Filippi, figura centrale dell'opera, è rappresentata come una divinità moderna. Il suo corpo ricalca l'iconografia tradizionale della Madonna della Misericordia, che accoglie sotto il proprio mantello i fedeli. Tuttavia, Oldani trasforma questa immagine sacra: al posto dei fedeli religiosi, Maria raccoglie sotto il proprio "mantello" i devoti del culto televisivo. Il suo volto è sostituito da uno schermo televisivo, su cui appare proprio la sua immagine, elevata a "regina" della televisione. Questo dettaglio rafforza l'idea che il potere e l'influenza della televisione siano diventati una sorta di religione moderna, con i propri riti e divinità.
Sul fondo del dipinto, un paesaggio dettagliato raffigura una chiesa coperta di parabole satellitari, una chiara metafora di Cinecittà, il cuore pulsante dell'industria cinematografica e televisiva italiana. Il parallelo con Hollywood è evidente: come la celebre scritta sulle colline di Los Angeles, anche qui spicca la scritta "Cinecittà.
Un altro elemento centrale dell'opera è la scritta "Non avrai altro Dio all'infuori di me", impressa su uno schermo televisivo. Questa frase, presa in prestito dal primo comandamento biblico, viene qui reinterpretata per evidenziare come la televisione, nella visione di Oldani, abbia sostituito Dio e la religione nel ruolo di guida spirituale e morale per molte persone. Maria De Filippi diventa così una figura divina che incarna questo nuovo culto mediatico, un'icona popolare che domina il panorama televisivo nazionale.