SBARCO

Un astronauta dipinto da Oldani, giunge sulla Luna con l'intento di piantare la bandiera di un’icona della cultura popolare contemporanea, il Burger King, ma si ritrova di fronte a una realtà imprevista: c'è già una bandiera del McDonald's. Il suo stupore, espresso con il “ma che cazzo?”, diventa il simbolo di una riflessione critica sull’invasione della cultura consumistica, che, nonostante l'immensità dello spazio e l'unicità della Luna, riesce comunque a colonizzare anche i luoghi più lontani e inaccessibili.
Il muro rappresentato da Tamburro nella stessa scena diventa una barriera fisica e simbolica, un ostacolo da abbattere, ma che si trova anche sulla Luna, amplificando l'idea che anche nei luoghi più remoti e inaccessibili, l'uomo non è libero da strutture oppressive, confini ideologici e consumistici. Il muro è una metafora di come le limitazioni, sia culturali che sociali, si perpetuano, anche laddove non ci si aspetterebbe che possano esistere.
L'ironia è forte, ma dietro la battuta c'è una critica al modo in cui il consumismo e la cultura capitalista si impongono senza alcuna considerazione per lo spazio, per l'ambiente o per il significato profondo di luoghi come la Luna.