Cesare Dandini, pittore attivo nella metà del Seicento fiorentino, viene citato da Lino Lago in una sua opera. Quest'ultimo prende ispirazione dal quadro di Dandini Allegoria dell'Intelligenza, zooma sul volto della fanciulla raffigurata, lo ingrandisce e lo riproduce con una tecnica impeccabile. Successivamente, ricopre il volto con uno strato monocolore blu, trasformando così la riproduzione del dipinto in un fake abstract.
L’unione tra astratto e figurativo, ancora una volta, viene realizzata da Lino Lago con grande efficacia. La sua interessante serie Fake Abstract riesce nuovamente a rielaborare un'opera del passato, attualizzandola e rendendola affascinante sia dal punto di vista pittorico e tecnico, sia da quello concettuale. L’unione degli opposti, anche in questo caso, è compiuta con armonia.
Un altro Fake Abstract è nato: Lino Lago reinterpreta ancora una volta magistralmente il nostro patrimonio artistico, adattandolo a un linguaggio espressivo contemporaneo.