In questa realizzazione, l’artista laziale, ritrae la Santa Vergine in una posizione tipica dell’iconografia cristiana, ovvero, quella della “Madonna dell’Umiltà” la quale viene spesso rappresentata con le braccia incrociate sul petto: ricordiamo a questo proposito l’omonima opera del Beato Angelico eseguita nel 1430 e conservata alla National Gallery of Art a Washington. Nella tela “Madonna of Gucci 3.0”, Paolo Pilotti, trasforma Maria di Nazareth in una fotomodella Gucci che si mette in posa per uno shooting fotografico: il rossetto a tinta rossa risalta sulla pelle pallida della Vergine che indossa grossi occhiali a goccia con lenti color verde trasparente, al collo porta una grossa catena in oro che ha come ciondoli cinque lettere che formano la scritta “Gucci”, le mani conserte al petto hanno le dite coperte da uno smalto in tinta con il rossetto, nell’anulare della mano destra indossa un anello a forma di fiore realmente prodotto da Gucci, al polso porta un bracciale in oro con pendente a forma di ape. Il velo che le copre la testa, color beige, richiama la collaborazione che c’è stata nel 2020 tra Gucci e Disney. Sullo sfondo vediamo sfavillare in verde i simboli del marchio Gucci. Questa realizzazione artistica è ricca di particolari eseguiti con estrema minuziosità dall’artista classe 1982. Le top model vengono ammirate e venerate come “Dee” e Paolo Pilotti, con garbo e ironia, sostituisce le moderne divinità con una figura santa della tradizione cristiana sottolineando con un iperbole il carattere sacro che ha assunto la pubblicità definendo ciò che è bello e desiderabile per la società.