La scultura Barriera invisibile di Stefano Bombardieri è un'opera di grande impatto visivo ed emotivo, in cui un possente lottatore di sumo si trova a spingere con tutta la sua forza contro un ostacolo che non si vede. Questa tensione tra il visibile e l’invisibile è il cuore del concetto che l’artista vuole trasmettere: la presenza di barriere immateriali nella vita dell’uomo, fatte di ostacoli psicologici, sociali o esistenziali.
Il lottatore di sumo, con il suo corpo imponente e la sua posizione dinamica, rappresenta la determinazione e la resistenza, ma anche la frustrazione di combattere contro qualcosa che non ha una forma concreta. Il gesto dello spingere diventa metafora delle difficoltà umane, delle sfide che ognuno affronta, dai problemi interiori alle pressioni della società contemporanea.
Questa scultura, come molte delle opere di Bombardieri, gioca sul contrasto tra la fisicità del soggetto e l’assenza dell’oggetto, stimolando lo spettatore a riflettere su ciò che non si vede ma si percepisce. L'invisibilità della barriera rende ancora più universale il messaggio, suggerendo che ognuno può proiettare su di essa i propri ostacoli personali.
L’opera si inserisce nel filone concettuale dell'artista, che spesso esplora il rapporto tra realtà e immaginazione, tra il peso della materia e l’intangibilità delle emozioni. Barriera invisibile è quindi più di una scultura: è un’esperienza visiva ed emotiva che coinvolge lo spettatore, portandolo a interrogarsi sulle proprie "barriere invisibili" e sulla lotta continua per superarle.