Yuvi Art

Nei quadri di Yuvi – astro nascente del panorama artistico internazionale – c’è tutta l’energia vibrante e creativa della sua città, Tel Aviv e di Florentine, il quartiere hypster dove è nato e cresciuto.

Popolato da designer, stilisti, boutique alternative e, ovviamente, street-artist, il mood di Florentine si impresso nel dna dell’artista, dando vita a quadri dove i personaggi e gli oggetti iconici fluttuano in una pioggia di colori, e materiali, con esiti squisitamente tattili.

Le sue opere sono abitate da supereroi, scienziati, divi del cinema, animali e loghi dei brand più cool, in un elegante pastiche dove la voce dell’artista, intrisa di un profondo humor e di un benevolo disprezzo, perora le cause e i temi che gli stanno a cuore.

Tecnicamente l’arte di Yuvi è un insieme esplosivo di pittura, stampe tagliate, collage di vecchie riviste, schizzi, stampe digitali, inchiostri, spray, frammenti di sabbia, pezzo di vetro e qualsiasi materiale lo ispiri.

La critica sociale convive con la celebrazione dei miti e delle icone del nostro tempo, mixati nel suo personalissimo e riconoscibile linguaggio street in cui molti vedono un nuovo Brainwash, cosmopolita e internazionale.

D’altronde, Yuvi, è figlio del mondo. Di una terra di contrasti che, dopo la laurea in grafica e design, lascia per andare alla scoperta dell’Europa. Zaino in spalla, macchina fotografica e un quaderno dove prendere appunti e fare schizzi. Dopo il “grand tour” si stabilisce negli Stati Uniti rimanendo affascinato, come tanti grandi prima di lui, dall’eredità di Andy Warhol e della Pop Art.

Rientrato in patria, si dedica solo alla sua arte. Il successo non tarda ad arrivare. Prima a New York, poi nella lontanissima New Delhi. Solo più recentemente a Londra. E ora, per la prima volta, in Italia.

Yuvi si definisce un artista pop ispirato dalla street art. Dipinge con le mani, solo come chi ha veramente una relazione carnale, e spirituale, con l’arte. I suoi quadri, tattili e materici, fanno venire voglia di essere toccati. E di tuffarcisi, un po’ come se ci si avventurasse in una notte folle per le vie di Tel Aviv, la (seconda) città che non dorme mai.

Le opere dell'artista