L'opera rappresenta un incontro immaginario e surreale tra diversi mondi artistici e figure iconiche. Partendo da un'ambientazione tipica di Angelo Accardi, con il suo caratteristico struzzo enigmatico in un museo, si aggiungono elementi distintivi del mondo di Gianpiero. Notiamo , infatti, l'orsetto, iconica creatura amichevole e caricaturale.
L'interazione tra lo struzzo e il bear riflette una fusione di stili e significati: lo struzzo, sempre in atteggiamento di misteriosa introspezione, si contrappone alla spensieratezza e al calore del bear.
La presenza di Salvador Dalì come cameriere che serve la scultura "Love Hurts You" di Gianpiero (il cactus che abbraccia un palloncino pieno di cerotti) diventa una metafora perfetta di un'unione tra arte surreale e caricaturale. Sullo sfondo, si notano le opere di Murakami e Van Gogh. Anche Cattelan viene menzionato: l'artista è immaginariamente entrato nell'opera, ha mangiato la sua banana e ha lasciato la buccia appoggiata allo scotch americano che la teneva fissata sul muro. Nella parte destra della tela notiamo l'inconfondibile opera dell'artista contemporaneo Yue Minjun. Uno degli iconici protagonisti dell'opera, tiene in mano un palloncino realizzato da Gianpiero. Infine, l'inclusione del tovagliolo della Boston Dynamics aggiunge un ulteriore livello di modernità e tecnologia, collegando le congetture dell'arte con il futuro dell'ingegneria robotica.