L'opera di Gumm è un esempio di fusione tra due icone della cultura pop americana: Mickey Mouse e la Campbell’s Soup, reinterpretata dall’artista in una chiave contemporanea che richiama fortemente la pop art di Andy Warhol. Gumm utilizza uno dei suoi elementi distintivi, ovvero la rappresentazione di scatole o lattine vuote e schiacciate, come simbolo di consumo e obsolescenza, ma in questo caso lo fa utilizzando la celebre scatola della zuppa Campbell’s, una vera icona dell'arte pop.
In questa serie di opere, Gumm inserisce Mickey Mouse in tre differenti versioni del personaggio, rappresentandolo nelle sue varie evoluzioni stilistiche. Questi tre Topolini si collocano cronologicamente lungo l’arco temporale della storia del personaggio: la versione più antica, quella intermedia e quella più moderna. Le loro pose e colori, soprattutto i dettagli del vestito di Topolino, si integrano armoniosamente con le tonalità della scatola della zuppa, che è raffigurata come schiacciata e vuota, con un chiaro rimando all’iconografia di Warhol che ha reso la lattina Campbell’s un emblema dell’arte contemporanea.
L'atto di schiacciare la lattina, ormai vuota, porta con sé una riflessione sul consumismo e l’idea di decadimento delle icone. Quella che una volta era piena e brillante, ora è svuotata e deformata, ma ancora dotata di un forte valore simbolico. In questo contesto, Mickey Mouse diventa una sorta di "testimonial" per la lattina, rendendo l’opera un’interessante combinazione di simboli: l’icona del cartone animato più famoso al mondo e quella della zuppa in scatola, che grazie a Warhol è diventata un’opera d’arte a sé stante.