Sannib è un artista inglese con origini siriane e libanesi, un melting pot creativo e culturale che si riflette squisitamente nelle sue opere.

I suoi quadri, infatti, fondono con armonia le antiche arti calligrafiche e pittoriche della grande tradizione araba con le avanzate tecniche di stampa e con i soggetti pop occidentali.

Ne risultano splendide tele dove icone come Marilyn Monroe, la Monna Lisa, Audrey Hepburn si stagliano su sfondi dai colori cangianti, con una patina antica e preziosa che ricorda i sontuosi interni dei riad. La straordinaria abilità di Sannib è quella di dare alla tela un senso di profondità e spessore, un po’ come quando nei palazzi antichi vengono rimossi gli strati di pittura delle pareti per riportare alla luce le decorazioni originali. Ne risulta un senso di tempo, di memoria e di storia.

Nato in Kuwait da una famiglia di diplomatici, Sannib cresce tra Londra la Siria e la Palestina, assorbendo e facendo proprie le culture dei diversi paesi. Inizia a dipingere a soli dieci anni, totalmente autodidatta. Impressionati dal suo talento, i genitori lo mandano a lezione da Fared Jorgeous, uno dei più grandi maestri della pittura siriana.

Continua la sua formazione nel Regno Unito e, a soli 18 anni, ha la prima personale con un grande successo. Seguono parecchie collettive in Siria e Kuwait mentre aumentano le richieste di collezionisti e galleristi.

Sotto la guida di di Mard Issa, artista norvegese di origini siriane, scopre la pittura astratta e i colori acrilici che impara a fondere armoniosamente agli stili orientali.

Il suo percorso formativo, artistico e personale trova il la sintesi perfetta nel Dreamalism, termine coniato da Sannin stesso per definire il proprio stile e la propria missione d’artista. Dreamalism, intraducibile in italiano, è una corrente dove lo scopo dell’arte è sostenere chi sogna e chi insegue la libertà e i propri obiettivi.

Accanto alla produzione di quadri, sempre più richiesti nell’art system, è anche stato coinvolto in importanti progetti pubblici come il restauro della porta e dei nomi delle divinità nella Kaaba, l’edificio sacro al centro della Mecca che custodisce la pietra nera venerata dai pellegrini.