Beppe Borella

Beppe Borella (Bergamo nel 1972) scopre le proprietà costruttive del ferro nel suo lavoro di fabbro.

L’incontro con il mondo dell’arte, invece, avviene grazie al gallerista Stefano Fumagalli che, intuendone le straordinarie capacità, gli svela i segreti, le bellezze e le tecniche dei grandi maestri dell’arte contemporanea.

Ad attrarlo sono soprattutto le sculture, che accendono in lui un’innata scintilla creativa oltre che tecnica. Doti che Borella affina e perfeziona collaborando con il grande Giuseppe Uncini, nella realizzazione di opere in ferro e cemento.

Proprio lavorando questi materiali, come un incontro voluto dal destino, scopre il marmo. La sua vitalità, l’energia e la capacità di catapultare chi lo lavora dentro forme e superfici, è un richiamo irresistibile per Beppe Borella.

Una volta trovato il materiale giusto, la manualità e la creatività dell’artista danno vita una serie di sculture sinuose, ironiche e potenti.

Creature dotate di vita propria arrivate sulla terra dalle immacolate superfici lunari di cui conservano trama, consistenza e candore.

Come in una danza, il marmo incontra la Pop Art, emblema della contemporaneità, declinata nel suo ideale più giocoso, accattivante e raffinato.

Nasce un carosello di topolini, arbre magique, carrarmati, sacchi colmi di dollari, pillole, skateboard e mattoncini lego e molte altre forme, e icone, del nostro vivere.

Artista in continua ascesa, Beppe Borella è trattato da importanti Gallerie in Italia e all’estero e ha vinto numerosi premi prestigiosi.

Le opere dell'artista