GUMM è un artista contemporaneo italiano, esponente del movimento Neo-Pop.
La Pop Art americana è stata un'ispirazione fondamentale per l'artista veneziano. GUMM, infatti, rielabora con originalità il significato delle lattine di zuppa di Andy Warhol. A differenza dell'artista americano, GUMM non riproduce le sue lattine in modo seriale: ogni sua opera è un pezzo unico. Inoltre, se Warhol sposta le sue lattine dal supermercato alla galleria d'arte, GUMM le sposta metaforicamente dai cigli della strada o addirittura dalla pattumiera per portarle in esposizione.
Possiamo considerare "Superflat Pop-Cans" come una tendenza artistica capace di trasformare un oggetto simbolo del consumismo di massa in opera d'arte iconica attraverso un curioso gioco di ironia, satira e illusione ottica.
Crescere a Venezia, dove l'artista è nato e tuttora opera, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo del suo percorso artistico. Il contesto veneziano, con la sua ricca storia culturale e la capacità di attrarre artisti da tutto il mondo, è stato essenziale nell’ispirare l’approccio dell'artista. La Biennale di Venezia d'Arte, del Cinema e della Musica fungono da crocevia di idee, stili e movimenti artistici contemporanei. Il ricchissimo ambiente culturale respirato da GUMM porta l'artista a elaborare alcuni concetti fondamentali per la teorizzazione della sua corrente artistica.
La vera svolta creativa avviene nel 2015. Durante una giornata di pioggia, mentre passeggia per le strade, i suoi occhi cadono su una lattina schiacciata e scolorita, abbandonata sull'asfalto bagnato. Quell'oggetto, così banale e allo stesso tempo meraviglioso, in qualche modo lo illumina. La lattina schiacciata, trasformata in rifiuto, diventa improvvisamente per lui il potente simbolo della condizione umana e della superficialità della nostra contemporaneità. "Superflat Pop-Cans" non è solo un commento visivo, ma anche una provocazione che stimola il dialogo critico sul mondo contemporaneo e sulla nostra era di condivisione e viralità.
Il barattolo rappresenta la condizione umana e la superficialità della nostra contemporaneità, mentre l'etichetta, sulla quale compaiono immagini iconiche e simboli riconoscibili, rappresenta l'ossessione per l'apparire e per il lusso.
GUMM denuncia il consumismo e la transitorietà dei valori: le sue opere invitano a considerare quanto spesso svuotiamo e schiacciamo non solo oggetti fisici, ma anche significati e relazioni, trasformandoci in “oggetti da discarica”.
L'obiettivo di GUMM? Provocare e ridicolizzare la contemporaneità globale.
Attraverso l'illusione ottica, la prospettiva e la deformazione visiva, l'artista porta ulteriormente lo spettatore a interrogarsi sul confine tra realtà e non realtà.
Fotografie e sculture sono i medium utilizzati da GUMM per veicolare il suo ironico commento sulla nostra contemporaneità.
Le fotografie agiscono come specchi visivi delle sculture, creando connessioni tra l’elemento fisico e quello immaginato. Offrono una prospettiva unica, poiché catturano il momento in cui l'ordinario viene elevato a icona immortale. L'artista gioca con entrambe e con le loro dimensioni e forme, in modo tale che gli spettatori siano continuamente sfidati a vedere le opere da angolazioni diverse, rendendo il pubblico parte attiva del processo creativo. Questa illusione ottica diventa quindi un invito a cercare una connessione più autentica con la realtà, sollecitando il pubblico a guardare oltre la superficie e ad esplorare le complessità della vita contemporanea.
Le realizzazioni di GUMM presentano deformazioni disegnate digitalmente con tavoletta grafica, che sembrano riprodurre la sensazione di osservare immagini attraverso la superficie dell'acqua, un chiaro richiamo alle acque alte di Venezia.
Attualmente, GUMM espone in prestigiose gallerie d'arte di tutto il mondo.