Si chiama Yuvi, è nato sul finire degli anni 70’, e le sue tele sono un’esplosione di forme, colori e materiali che da molto tempo non si vedevano in un artista emergente.
Figlio del mondo e, soprattutto, figlio di Tel Aviv, città dove è nato e cresciuto nel trendissimo quartiere Florentine, abitato da hypster, creativi e gente alla moda, Yuvi dà vita a una street art influenzata dal pop.
Il pop, con le sue icone animate e inanimate, diventa metafora della vita stessa che scorre in un ordinato vortice di vernice colata, collage, ritagli di giornale e riviste, stampe digitali, scritte e disegni a mano libera.
Yuvi, come un regista, o un abile sceneggiatore, crea dei corti in cui Audrey Hepburn, Sofia Loren interagiscono con Einstein, Salvador Dalì, con Minnie, Topolino, Mary Poppins e ancora con tigri e oggetti iconici come la banana di Andy Warhol e la Campbell Soup.
Sorprendente, e affascinante, il dedalo di relazioni e richiami tra i diversi personaggi coinvolti, talmente sottile e profondo da sfiorare, e forse anche varcare, l’arte concettuale.
Può capitare che, nella stessa tela, convivano la Regina Elisabetta, il suo fedele consigliere e amico Sir Winston Churchill sorvolati da Mary Poppins in viaggio nei grigi cieli londinesi rappresentati da una polvere di stelle fumé. Non per niente, il quadro in questione di chiama Royal Art, tributo al Regno Unito dove Yuvi ha vissuto dopo gli anni trascorsi negli Stati Uniti.
Questo giovane artista cosmopolita e internazionale, chiede al suo pubblico una partecipazione attiva, chiede di attivare connessione mentali, di pescare nel cassetto dei ricordi e di pensare.
Il premio di questo sforzo? Una ventata di energia positiva, di messaggi rincuoranti veicolati anche dai titoli dei suoi lavori e le scritte che li costellano: Follow Your Dream, Dream Big, Hunt Your Dream e ancora Love Always Wins, Love.
Inseguire i propri sogni, sognare in grande e seguire il cuore. Negli occhi, e nell’arte di Yuvi, il mondo è una tela bianca da riempire con esperienze, successi e felicità.
Mai come ora il mondo aveva bisogno di un Yuvi e della sua arte.
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